Abbiamo perso

Abbiamo perso una partita importantissima. Abbiamo perso una partita che sulla carta era la più facile da vincere. Abbiamo perso come società sportiva, come allenatori, come amministrazioni locali, come scuole e soprattutto come comunità. Comunità che in ogni palco scenico e ogni situazione che lo richieda è sempre pronta a dire “lo sport è un aspetto fondamentale per la crescita dei ragazzi”. Comunità che difetta di coerenza rispetto a chi, per professione o per diletto, vorrebbe promuovere e far praticare, realmente, lo sport a quella parte di comunità che, al momento, è l’unica che non ha colpe di questa sconfitta: I NOSTRI BAMBINI E I NOSTRI RAGAZZI.  

Abbiamo perso perché la Frassati Basket San Giovanni Rotondo, presente sul territorio dal 1996 (26 anni se la matematica non mi inganna) e la Stella Verde Basket, fondata dal sottoscritto nel 2014, società che, al momento, mi onoro di far parte e rappresentare, ogni settembre di una nuova stagione si ritrovano a dover risolvere gli stessi problemi del settembre precedente. Cambiano le amministrazioni, i dirigenti, i regolamenti, gli uffici, ecc. ma la squallida partita di ping pong istituzionale per “scaricarsi” responsabilità e rogne è sempre la stessa.

È colpa mia, tua, del sindaco, del bidello, del giornalista, del dirigente scolastico, degli astronauti e anche di ironman. Possiamo incolparci l’uno con l’altro e iniziarne un’altra di partita di ping pong, il risultato è sempre lo stesso: ABBIAMO PERSO.

E soprattutto oltre ad aver perso, chi fa sport sa come si riconosce una sconfitta, siamo dei PERDENTI. Perché oltre ad aver perso, prendiamo scuse su scuse, cercando alibi su alibi ma sempre sventolando il solito slogan riportato precedentemente (“lo sport è un aspetto fondamentale per la crescita dei ragazzi”).

Siamo a metà ottobre e per chi non lo sa e per chi fa finta di non sapere, una stagione sportiva di uno sport di squadra che fa attività AGONISTICA inizia a agosto e a SAN GIOVANNI ROTONDO non possiamo ancora iniziare a fare sport perché non abbiamo le autorizzazioni per entrare in palestra.  

ATTENZIONE: non ho detto che non abbiamo le strutture. Le strutture ci sono e passeggiandoci di fianco le vedi chiuse avvolte da quello SQUALLIDO silenzio che mai dovrebbe esserci nei dintorni di una struttura destinata allo sport.

“Ci vorrebbe un palazzetto dello sport”, “dobbiamo cambiare i regolamenti”, “è la scuola che deve autorizzare”, “è l’ente proprietario che deve prendersi le responsabilità”, “sono quelli che stavano prima che hanno fatto questo casino”, “tutta colpa della burocrazia italiana” e più altre mille frasi fatte che puzzano sempre della stessa cosa: SCONFITTA.

Avvisiamo tutta la comunità, in special modo i nostri ragazzi, che ancora non ci siamo arresi, che forse non potremmo partecipare ai campionati (la motivazione sceglietela in una delle frasi riportate sopra, tanto sono solo CAZZATE), che forse guarderemo i paesi limitrofi con invidia per quello che fanno normalmente ma, PER ADESSO, non ci arrendiamo.

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